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Ansia da separazione: come non far sentire a cane e gatto la nostra mancanza durante le vacanze

Quando tiri fuori la valigia, loro già lo sanno che stai partendo e lasciando casa per qualche giorno. È lì che può farsi sentire l’ansia da separazione (che poi è solo il bisogno di punti fermi mentre tu sei via).


In questa guida trovi consigli chiari e fattibili: come rendere la casa rassicurante, quali attività aiutano davvero (masticazione e giochi olfattivi per il cane, mentre verticalità, tiragraffi e puzzle feeder per il gatto), quando scegliere sitter o pensione e come gestire saluti e rientri senza picchi di emozione.


Ogni animale è diverso: noi ti diamo indicazioni flessibili, una checklist essenziale e i casi in cui vale la pena sentire il veterinario. Perché l’obiettivo è semplice: farli stare bene anche quando non ci sei.



Indice dei contenuti



Cos’è l’ansia da separazione (e cosa non è)

L’ansia da separazione è una risposta di stress alla tua assenza o ai cambi di routine. Non è “dispetto” né cattiva educazione, ma soltanto fatica a gestire l’imprevedibilità. Riconoscerla in fretta aiuta a intervenire con mosse semplici.


Segnali nel cane

  • Vocalizzi insistenti quando resta solo (abbaia/ulula), fatica a calmarsi al rientro; 

  • Distruzioni vicino a porte/finestre, graffi su stipiti, rosicchiamenti “nervosi”; 

  • Irrequietezza, ipersalivazione, pipì di emozione.


Segnali nel gatto

  • Pipì e cacca fuori lettiera o marcature in punti di passaggio;

  • Vocalizzi più frequenti, grooming eccessivo, calo di appetito; 

  • Minore esplorazione del territorio, ricerca continua di te oppure isolamento.


ATTENZIONE: l’ansia da separazione non deve essere confusa con la noia. Se il problema è soprattutto la mancanza di attività, puoi già vedere miglioramenti alternando gioco mentale e brevi pause da solo. Con l’ansia da separazione i picchi compaiono soprattutto subito dopo che esci e si attenuano quando torni.



ansia da separazione cane e gatto per vacanze

Durante la vacanza: consigli che fanno davvero la differenza


Quando non ci sei, l’ansia da separazione si riduce con poche scelte coerenti. Ecco dove concentrarti.



Pet sitter/cat sitter o pensione: come decidere

Scegli in base al carattere del tuo animale e alla sua routine. Chi ama ambienti prevedibili sta meglio a casa con un sitter affidabile, mentre i pet molto socievoli possono trovarsi bene in una pensione strutturata. 


Verifica referenze, numero di animali gestiti, pulizia degli spazi, copertura sanitaria e disponibilità di aggiornamenti quotidiani (foto, breve report). Se possibile, fai sempre un incontro conoscitivo e una mezza giornata di prova.



Set-up della casa

Ricrea un ambiente che “parla di te” ma resta funzionale: 


  • Area nido: cuccia o coperta per il cane, zone rialzate e tiragraffi per il gatto; 

  • Odori familiari: un indumento pulito con il tuo odore aiuta più di quanto sembri; 

  • Rotazione giochi: alterna puzzle e attività di ricerca; 

  • Ritmi regolari: pasti e visite del sitter a orari prevedibili riducono l’attesa.



Tecnologia, sì ma con misura

Telecamere e dispenser possono essere utili per controllo e pasti puntuali, ma evita collegamenti continui e “saluti” ripetuti: rischiano di aumentare l’aspettativa! Un check al giorno basta, il resto lo fa la routine.



Saluti e rientri “neutri”

Sia in uscita sia al rientro, mantieni toni calmi e gesti essenziali. Le grandi feste danno sollievo a te, ma possono trasformare ogni porta che si chiude in un evento carico di emozione. 



Portarlo con te o lasciarlo a casa? Come decidere senza stress

Non esiste una scelta giusta per tutti. Parti da chi è il tuo animale, non da dove stai andando. Se cane o gatto faticano con i cambi improvvisi, spesso restare nel loro territorio con un sitter è più semplice. Se invece cercano te più del luogo, un viaggio ben organizzato può funzionare.


Se viene con te, ragiona come se fosse un trasloco in miniatura: stanza base appena arrivati, oggetti familiari, orari simili ai vostri di casa. I primi due giorni tieni le novità al minimo: un giro breve, poi rientro nella “base” per dormire e mangiare. Così l’ambiente nuovo smette di essere un rompicapo e diventa uno sfondo prevedibile.



Se resta a casa, il cuore del piano è la routine. Stessi orari per pasti e visite, messaggi del sitter brevi ma regolari, rotazione di pochi giochi già conosciuti. Meglio un indumento pulito con il tuo odore sulla cuccia e una stanza “nido” sempre accessibile che mille distrazioni nuove tutte insieme.


Per i cani vale la regola dell’energia ben spesa: prima di un’assenza, una passeggiata di qualità o lavori olfattivi li aiutano a rilassarsi. Per i gatti conta soprattutto il territorio: verticalità, tiragraffi stabili e punti di osservazione rendono la casa “parlante” anche quando tu non ci sei.



In sintesi: scegli l’opzione che ti permette più continuità e meno sorprese. Non serve fare di più, serve fare bene le poche cose che danno sicurezza.


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